Veterani Marvel ... Uniti!!

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The Lawyer
view post Posted on 18/11/2008, 21:13




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VETERANI MARVEL ... UNITI!!

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John Romita, Sr., Roy Thomas, Rick Buckler & Joe Sinnot alla The National New York Convention del 15 Novembre 2008



Quattro Fantastici "sopravissuti" della mitica Marvel Bullpen degli anni '60 si sono ritrovati tutti assieme Sabato scorso pomeriggio alla "The National" Comic Book Convention in New York: i mitici membri erano John Romita Sr., Roy Thomas, Rick Buckler & Joe Sinnott e tutti insieme hanno condiviso ricordi e storie su e con Stan Lee di quei mitici anni 60.

I primi ricordi sono stati sulle condizioni materiali in cui si lavorava in quei giorni: Stan Lee aveva un suo ufficio mentre la segretaria, Flo Steinberg, Sol Brodsky, Marie Severin e poi Roy Thomas avevano le loro scrivanie ... ma nulla di più. Ognuno era un freelance che appariva al Bullpen solo una volta ogni tanto.

Joe Sinnott ha ricordato come in quei primi giorni, lui arrivasse il venerdì per portare le tavole inchiostrate e per parlare con Lee per eventuali correzioni.
Dicevo a mia moglie che ci saremmo incontrati a Macys intorno alle undici, ma di solito non arrivavo prima delle 15.30 ... e per questo decisi di spedire via posta le tavole e di non andarci più .... e non misi più piede per 25 anni!

Romita ha ricordato com'era il lavorare alla Marvel a metà anni '60: sentendosi un po' fuori mercato come matitista, scelse di diventare inchiostratore, ma poi Lee gli chiese di fare il fill-inner per Steve Ditko su Spider-Man: “Pensavo di riempire per un solo numero ed invece ci rimasi per anni!”.
A quei tempi Romita non produceva più fumetti di super-eroi ed il suo ritmo di storytelling veniva considerato un po' troppo lento, troppo condizionato dai fumetti romantici in cui si era specializzato. Pertanto Stan Lee chiese a Jack Kirby di fargli gli schizzi base della storia che doveva disegnare. Kirby spedì 6 pagine, solo layouts-schizzi senza facce e/o figure complete, fatte solo per guidarlo di nuovo nei fumetti superoistici, ma attraverso di esso, Romita divenne il disegnatore regolare di “Daredevil.”
Per quanto riguarda i soldi guadagnati si guadagnava numero per numero e sceneggiatura per sceneggiatura: “Non ho guadagnato veramente qualcosa per almeno due anni
Romita ha poi ammesso da un alto di essersi arrabbiato quando Lee lo spostò ai tempi da Daredevil a "quella strip che stava facendo Steve Ditko" (Spider Man) e di avere lasciato indietro negli anni tante cose e tanti progetti o idee; rimpiange di non avere disegnato il numero del matrimonio tra Peter & Mary Jane, pur avendone disegnato la cover.

Roy Thomas ha ammesso di avere avuto l'occasione di lavorare su tutto quello che voleva o sognava, mentre Rick Buckler aveva sempre avuto un atteggiamento di provvisorietà in tutto quello che faceva.

Joe Sinnott ha amato molto lavorare su Capitan America sulle matite di Gene Colan, ed ovviamente con il Silver Surfer di Lee & Buscema: “John faceva le matite piene e complete e produceva materiale terrificante e bellissimo. Penso che forse John trovasse lo stile delle mie chine un po' troppo spesso". Sinnott ha collaborato altrove pure con John Buscema in altri classici run, come su quello su Thor, anchese Surfer era speciale per lui. Joe inoltre rimpiange di non aver potuto lavorare con John Severin: “Uno dei miei top artists insieme a Kirby and Romita.”.
L'unico rifiuto che Sinnott fece, fu per una storia sui cilindri disegnata da Steve Ditko, sentendola come totalmente estranea alla propria sensibilità artistica.

Buckler ricorda come suoi favoriti periodi, i suoi runs su “Black Panther” & ‘Deathlok” per il loro carattere di novità a quei tempi: “Non c'erano linee guida, dovevamo fare solo buone storie. Con “Deathlok”, Roy Thomas - allora editor - non era sicuro potesse funzionare.

Sinnott ha ricordato come Fantastic Four # 5 - con l'introduzione del Dr. Destino - è da sempre uno dei suoi numeri preferiti, ma quello che ritiene il massimo fu - a suo dire - “La Vita di Papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa” con John Tartaglione.

Richiesto da un membro dell'audience sul perchè lasciò il ruolo di Editor In Chief nella metà degli anni '70, Roy Thomas ha confessato che aveva scritto ed editato di tutto e che ne avevaabbastanza di essere un uomo della società e basta, avendosemprecercato di far pendere la bilancia in favore degli autori piuttosto che delle esigenze del management. Ad un certo punto arrivò una richiesta sulla quale non volle raggiungere alcun compromesso ... e così lasciò.
Dai tempi di Stan Lee fino a Jim Shooter nessuno rimase in carica per più di un annoo due. E' un ruolo che ti piace ti venga offerto, ma che poi è molto meno divertente di quello che si creda.” ha detto Thomas .... ed infatti - rivela Romita "Rifiutai".


Fonte: C.B.R.



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