M-WatchShots # 7/09

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The Lawyer
view post Posted on 8/11/2009, 11:09




M-REVIEWS

M-WatchShots

# 7 / 09

by Paul O' Brien
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In Questo Numero:
- Criminal: The Sinners # 1
- Daredevil # 501
- Dark Avengers: Ares # 1 (of 3)
- Doctor Voodoo: Avenger Of Supernatural # 1 (of 4)
- Fantastic Four # 571
- Marvel Divas # 3
- Marvel Divas # 4
- Models Inc # 1
- Nomad: Girl Without a World # 1 (of 4)
- Runaways (Vol. II) # 13
- Spider-Woman (Vol. III) # 1
- Strange Tales # 1
- Strange Tales # 2
- The Torch # 1 (of 8)
- Veangence Of The Moon Knight # 1
- Veangence Of The Moon Knight # 2




<b>Criminal: The Sinners # 1

Brubaker e Phillips ritorno alla loro serie originale sotto l'etichetta Icon dopo aver completato il primo arco di Incognito. E la prima cosa che colpisce di questo volume è la seconda di copertina e la pagina dei crediti, stampata sullo sfondo del colore rosa elettrico e rosso forse più incredibilmente vivido si sia mai visto. In realtà sono arretrato appena aperto. E' veramente orribile. Bel lavoro. Per quanto riguarda la storia, riprendiamo Tracy Lawless che ora lavora come sicario con una certa mancanza di impegno per il suo mestiere. Visto ciò, il suo capo è disposto a lasciarlo andare in cambio di un ultimo lavoro. Tutti ormai lo sanno, ma il racconto di questo libro è impeccabile, ed è un esempio veramente grande del suo genere.

Daredevil # 501
Questo è il primo numero di Andy Diggle e Roberto de la Torre, anche se riprendono una trama in corso, dove Daredevil ha accettato di diventare leader della Mano. Spera di tenerli sotto controllo e usarli come una forza per il bene; loro vogliono solo un nuovo leader per il loro culto di morte. E, naturalmente, la storia è "I pazzi ninja corromperanno Daredevil?" Siamo tutti in grado di prevederlo; ciò che è più sorprendente per la prima uscita di Diggle è di rispondere alla domanda con enfasi: "Oh Dio, sì." Quindi: o la serie sta andando da qualche parte molto strana e oscura, o qualche trucco intelligente sta per essere svelato nel giro di pochi numeri. E' un buon gancio per la nuova direzione, e almeno muove Daredevil lontano dal suo ruolo ultrafamiliare di perdente abbattuto. I disegni sembrano fortemente influenzati dall'approccio di Alex Maleev al personaggio ma non c'è niente di male, e il costume rosso brillante di Daredevil può effettivamente funzionare molto bene come qualcosa di stranamente anomalo in poca luce.

Dark Avengers: Ares # 1 (of 3)
In maniera intrigante questo non è un Tie In di Dark Reign, visto che la Marvel di solito fa di tutto per sbattere il logo dell'evento ovunque e magari con un semplice Cameo di Norman Osborn .... il che rende il tutto in maniera significativamente interessante.
Kieron Gillen e Manuel Garcia sono il team creativo responsabile di questa mini-serie che si basa su una semplice idea: Ares è il Dio della guerra e Norman Osborn gli chiede di istruire alcuni soldati dello H.A.M.M.E.R. cosìchè Ares assume il ruolo dell'Istruttore Militare. Visto che Ares è leggermente più sano di mente di Lobo, questo può portare verso il disastro.
Questo primo episodio è essenzialmente fondato su un humour nero con i poveri soldati che cercano di rapportarsi con il loro maniaco comandante ... con una traa che inizia a prenderesenso solo nelle ultime due pagine. Visto che è una mini di 3 potrete capire che la storia comincia ad avere un po' di senso già in ritardo. In realtà la storia è secondaria ed invece ciò che conta è l'aspetto bizzarro di Ares che gioca a fare l'istruttore su tuta unaserie di soldato ... e sotto questa prospettiva di cose ce ne sono tante. E' decisamente sopral e righe ... come dovrebbe essere un fumeto su Ares. Una divertente lettura.

Doctor Voodoo: Avenger of the Supernatural # 1 (of 4)
Sono così felice che hanno aggiunto un sottotitolo così lungo per differenziare la serie da tutti le altre serie di Dr Voodoo pubblicate nel corso degli anni. Comunque, abbiamo parlato di questo sul podcast. È un nuovo spin-off,di New Avengers la cui pietra angolare consta nell'eroe di serie D degli anni Settanta Fratello Voodoo che inaspettatamente diventa il nuovo Stregone Supremo, e nessuno è del tutto convinto che questo dovesse succedere. Quindi si sforza cercando di vivere all'altezza del compito. Mi piace l'idea, e i disegni di Jefte Palo sono eccellenti; l'unico reale problema qui è che l'albo accatasta troppe crisi troppo presto nella vita della serie. Certo, è assalito da problemi da tutti i lati, ma diamo almeno il tempo per stabilire lo status quo, prima di farlo crollare. A parte questo, però, va abbastanza bene.

Fantastic Four # 571
Be', questo è ciò che cerco in una storia di Fantastic Four. Sì, alcuni degli elementi familiari sono doverosamente menzionati, ma sostanzialmente Fantastic Four è la serie Marvel Universe che può farla franca con le grandi, strabilianti, folli idee. (Direi "cosmica", ma non siamo negli anni '70 e siamo così avanti che dobbiamo pensare un termine migliore.) Si potrebbe dire che questo è fondamentalmente una storia a solo di Reed Richards - o forse più precisamente, che Jonathan Hickman ha creato un albo di squadra composto interamente da diversi Reed Richards - e, sì, concesso, il resto della squadra non riceve ancora una grande quantità di spazio. Ma io sono contento di questo: scritto bene, Reed è il personaggio più interessante del gruppo, e sono contento di vederlo utilizzato correttamente, in una storia che sembra capire cosa questa serie sia buona per.

Marvel Divas # 3
Meglio delle prime copertine farebbe dire. Per non parlare del titolo, che è sia fragorosamente terribile e assolutamente estraneo a qualsiasi cosa riempa le pagine interne. E' davvero l'albo che la gente si aspettava, o meglio, temeva. In realtà, è un dramma piuttosto rilassato con alcune eroine Marvel di serie C, e il principale motivo di vendita è l'arte minimal ma interessante di Tonci Zonjic. Ora, come detto, è certamente un po' Malattia della Settimana, e i riferimenti di Sex and the City sono terribilmente datati. Ci sono alcuni elementi ultrafamiliari. Non è un classico. Ma se si giudica dalle pagine interne, c'è ancora qualcosa di molto simpatico, nonostante tutti i suoi molti difetti.

Marvel Divas #4
"Chi se ne frega di come siamo chiamati?" chiede qualcuno nell'ultimo pannello. Troppo sulla difensiva? La realà è che a qualcuno dovrebbe importare come si viene chiamati perchè Marvel Divas non è un brutto nome per una mini-serie, ma è un nome imbarazzante ... ed infatti il contenuto è molto meglio di quanto il titolo lascerebbe presagire. Certo, non è un classico perduto ora riscoperto ma il disegnatore Tonci Zonic ha fatto un gran lavoro e ... ok ... Daimon Hellstrom è fuori personaggio del tutto con riferimento alla trama ... ma ci passo sopra. Si la questione del cancro è stata la "malattia dellasettimana" però ci sono buoni momenti, i disegni buoni e la storia accettabile, al di sopra della media. I fan dei singoli personaggi apprezzeranno questa mini.

Models Inc # 1
Almeno si staglia sullo scaffale. Gli stessi disegni sono terribili - sembra qualcuno che ha messo una foto attraverso un filtro sfocato e tracciato una linea nera intorno, e francamente avrebbero fatto meglio direttamente con una foto - ma l'impostazione della copertina è diversa da qualsiasi altra cosa, ed è già qualcosa. (E se non è una foto ritoccata... beh, lo sembra, e non è questo il vero problema?) Quanto alla storia... Si tratta di un revival di alcuni dei personaggi modelle Marvel del 1950, scritta da Paul Tobin con i disegni di Vicenc Villagrasa. E che pone la domanda ovvia: perché si vuole far rivivere i personaggi modelle del 1950? Al mondo era in realtà interessato a una versione del ventunesimo secolo per Millie la modella? Anche se fosse, dubito che questo sarà la serie capace di soddisfarlo, perché è insopportabile. Non ho idea a chi si possa rivolgere questo - un albo goffo sulle modelle che hanno avventure ai margini dell'Universo Marvel. Se fosse vagamente spiritoso e avesse personaggi correttamente definiti, si potrebbe avere un certo interesse nel campo per alcuni cultisti, ma non riesce veramente gestire nemmeno questo. Oh, e c'è una back-up strip su un tizio che è apparentemente in televisione all'estero.

Nomad: Girl Without a World # 1 (of 4)
Una miniserie di quattro su Rikki Barnes, il Bucky di Heroes Reborn. Rikki è un personaggio complicato, non è poi malvagia di per se stessa, ma è legata a una serie notoriamente terribile come il Capitan America di Rob Liefeld, e la sua storia passata, che comprende la creazione artificiale di mondi alternativi portati nella nostra dimensione, è praticamente impenetrabile. Sean McKeever taglia sapientemente tutto questo, mettendo a nudo di nuovo una semplice idea: Rikki viene da una Terra parallela, è bloccata nel "nostro" mondo che le è familiare, ma diverso, e la sua storia è su di lei che cerca di trovare un posto. E nel primo numero cerca di essere di nuovo Bucky, solo per essere rimproverata dalla Vedova Nera. Dato che la serie si chiama Nomad, credo che sia abbastanza ovvio dove si andrà a parare ma McKeever scrive questo genere di cose bene, e mantiene la serie con i piedi per terra con una storia di politica alle scuole superiori, tra tutte le cose. Questo è un numero abbastanza buono. (Oh, e anche se la copertina è una semplice pin-up, ha almeno avuto una colorazione sorprendente.)

Runaways (Vol. II) # 13
In ritardo dalla settimana scorsa, ma meglio tardi che mai. La storia di Kathryn Immonen inizia a sembrare un po' traballante qui, con allacciamenti casuali e un po' inspiegabili, con l'incapacità di decidere se Hunter Stein è in realtà un cattivo o no (Chase sembra pensare che lo sia, ed è chiaramente avvolto in qualcosa di oscuro, ma nessuno degli altri ragazzi sembra preoccupato) e quello che sembra un circuito tortuoso riporta a qualcosa di simile al dell'era BKV in cui tutti picchiano con mazze da hockey, nel tentativo di tirarlo giù. Le tre parti di Homeschooling finora hanno avuto una qualità leggermente onirica, con alcuni momenti perfetti e una sensibilità per i personaggi che è stata carente da quando Vaughan ha lasciato, ma come un sogno la trama sembra muoversi in direzioni strane e ad un ritmo irregolare. Eventi come la recente morte di un personaggio importante ottengono quantità minime di attenzione e i ragazzi hanno solo sbattuto gli occhi sulla reale trama credibile della storia per pochi secondi. Se la serie va in pausa (e sembra che questo sia il caso), allora questo è un modo un po' strano per concludere la serie, ma Immonen ha un altro numero per recuperare - le prime due parti di questa storia sono state molto più soddisfacenti e sono facilmente disposto a considerare questo numero come uno atipico inciampo. Sara Pichelli e Christina Strain continuano a volare alto, però, e ad essere onesti, questo è ancora il meglio in cui si è trovato la serie negli ultimi anni, e se soffre nella comparazione con i primi due numeri di Immonen, almeno parte di questo è dovuto al fatto che erano molto buoni.

Spider-Woman (Vol. III) # 1
Ah, il Fumetto Film. Ora, il Fumetto Film non è disponibile nel Regno Unito, per qualche inspiegabile ragione, quindi tutto quello che ho visto è la clip su YouTube. Ed è certamente divertente sentire un'attrice alle prese con alcuni dei dialoghi più esagerati di Brian Bendis. Ma da quello che ho visto, non riesco a immaginare che questa sia la via da seguire. Come con molti precedenti tentativi di "fumetti upgradati", quello con cui ci si è ritrovati alla fine ha cessato di essere in toto un fumetto, ed è diventato invece un pezzo di animazione a basso budget.
Comunque, qui in Gran Bretagna, abbiamo solo avuto il Classico Vecchio fumetto regolare. E i disegni sono certamente belli. Maleev fa un grande uso del colore, e fa una favolosa Madripoor. (E per fortuna, nonostante la copertina straziante, questo non finisce per essere Spider-Woman e le sue Magnifiche Amiche.) Ma come storia, è tutto molto triste. Jessica è molto infelice, perché è stata sostituita da uno Skrull; lo SWORD le offre un lavoro di caccia Skrull; va in giro depressa per la maggior parte del numero sentendosi dispiaciuta sotto una luce cupa. È tutto terribilmente pesante e cupo, e non c'è davvero alcun motivo evidente per cui si ha voglia di trascorrere del tempo in compagnia di questo personaggio lamentoso. Con una premessa che si riduce ad una trama di vendetta diretta, dovrebbe essere più di un trambusto da B-movie, ma invece sembra prendersi troppo sul serio (nonostante un divertente cameo comico di Abigail Brand), e semplicemente NON è molto divertente.

Strange Tales # 1
Primo di un'antologia di tre numeri con autori indie che fanno strisce comiche con gli eroi Marvel. L'attrazione principale è la tanto attesa apparizione del “The Incorrigible Hulk” di Peter Bagge, che è stato completato anni fa e accantonato quando la Marvel ha avuto terrore di danneggiare la licenza di Hulk. Appare a puntate su questi tre numeri, e sulla forza delle pagine di apertura, è difficile capire su cosa la Marvel avrebbe sollevato obiezioni. ("Il fumo passivo male per Hulk! E' violazione di libertà civili di Hulk!") Insomma, è un pacchetto abbastanza buono. La maggior parte delle strisce sono sufficientemente brevi da non sorpassare il periodo di accoglienza; la storia sarcastica semi-seria di Paul Pope sugli Inumani è abbastanza affascinante, e l'inspiegabile "Spider-Man si trasferisce in una città di Uomini-Ragno, dove non è poi così speciale" di Junko Mizuno è veramente dolce. Un sacco è solo stupido, ma questo non è male.

Strange Tales # 2
Questo, si ricorderà, è il titolo di un'antologia con i creatori indie che giocano con i personaggi Marvel Universe, il principale punto vendita è la serializzazione di Peter Bagge della storia di "Incorrigible Hulk" che è stata in un armadio per anni. Questo numero ha decisamente colpito nel segno e mancato al tempo stesso. A veder bene avrebbero fatto meglio a scambiare alcune di queste storie con quelle del numero #1. Quell'albo è stato un po' pesante sul sarcasmo, mentre questo numero ha più strisce che sembrano dimostrare l'affetto sincero per i personaggi. La striscia di Jim Rugg e Brian Maruca che sfotte la blaxploitation degli anni settanta ha un ottimo orecchio per gli scontri imbarazzanti dei fumetti che cercano di applicare la narrazione Silver Age ai Temi ("Come altro poteva fine, quando uno spacciatore si trova tra un campione voodoo e la sua amante prostituta ravveduta!"), Jonathan Hickman sforna alcuni splendidi annunci di reclutamento per il lavoro di "Araldo di Galactus”, e Matt Kindt fa più o meno bene con la sua striscia sulla Vedova Nera . D'altra parte, l'Iron Man di Tony Millionaire viene fuori male, e Kikuo Johnson fa una storia con Alicia Masters piena di battute sui non vedenti che erano già vecchie nel 1982. A chiazze, quindi, ma c'è ancora roba buona qui.

The Torch # 1 (of 8)
Questo è un altro degli albi che commemorano il 70° anniversario della Marvel come The Marvels Project, Cap: Reborn e Finding Namor*, questo qui si occupa con il meno celebrato dei loro Grandi Tre originali, la Torcia Umana. Almeno, questo in teoria. In questo albo di Alex Ross/Mike Carey/Patrick Berkenkotter, la Torcia appare non in flashbacky in un unico pannello. In sua vece, si ottiene il resuscitato con un gesto della mano Toro, la spalla vecchia scuola della Torcia, e il suo spirito guida, lo Spettro Golden Age Vision, che è in giro per nessun motivo reale e per nessun fine adeguatamente spiegato. La trama, così com'è, vede Toro che fa una gran lamentela, poi decide di sconfiggere il Pensatore Pazzo (che ha abbandonato il 'Pazzo' del nome, presumibilmente per ragioni di pubbliche relazioni) e riuscendoci appena, mentre il Pensatore sta lavorando su una super-arma per l'AIM. Se sembra scarna sembra bene: il mio riassunto schematico è in sostanza tutto ciò che accade nel primo numero. Mike Carey riesce a salvare ciò che altrimenti sarebbe un piccolo disastro grazie ai suoi buoni script, ma l'ombra della mano necromantica di Ross si sente in tutto l'albo, i disegni sembrano il lavoro grezzo di Igor Kordey e i colori fanno sembrare tutti modelli di animazione di plastilina. Le parole sono abbastanza buone per farti dimenticare i disegni, ma lo scopo di base deve essere rimesso in discussione - perché è stato riportato Toro, e perché viene riportata la Torcia? Qual è il motivo di questa storia? Perché sono questi personaggi importanti o interessanti o necessari? Queste domande avrebbero dovuto essere poste prima che questo venisse commissionato, e se lo sono state, le risposte non sono evidenti.
È il 70° anniversario della Marvel, quindi deve essere il momento per rilanciare nuovamente la Torcia Umana dell'Età d'Oro! In realtà, tra i punti di forza di questo primo numero, sembra che sia più un fumetto sulla spalla della Torcia, Toro che è stato riportato in vita a quanto pare in qualche modo, e se solo mettessero ancora le note a piè di pagina lo saprei. Avengers/Invaders? Posso solo tirare a indovinare. Il punto è che Toro non c'entra in alcun modo, perché tutti quelli che conosceva sono andati avanti. Se vuoi leggere solo un fumetto questo mese su un supereroi Marvel che si sente fuori luogo, leggi Nomad #1. Questo è ok, ma non molto di più, e appare più come un esercizio per far rivivere un personaggio tanto per farlo,

Vengeance of the Moon Knight # 1
Solo nei fumetti un titolo da B-movie come La Vendetta del Cavaliere della Luna sarebbe in realtà una buona idea. Forse il prossimo rilancio può essere Gianni e Pinotto contro il Cavaliere della Luna? Comunque, Gregg Hurwitz e Jerome Opena portano Marc Spector di nuovo a New York, ed è deciso a rifarsi un nome come un vero e proprio eroe mentalmente stabile. Il tema principale sembra essere il tentativo di Moon Knight di ristabilirsi come un eroe di serie A, il che non è tanto lontano da quello che hanno fatto in Ms Marvel. E anche se questo non è un tie-in ufficiale di Dark Reign, c'è lo schema obbligato de “l'eroe rinnegato che opera al di fuori del controllo di Osborn". E' tutto molto ben fatto, la storia è ben ritmata, ha fatto abbastanza per ricordare le storie precedenti, senza compromettere il nuovo inizio, e i disegni di Opena sono belli. Lo svantaggio è che i temi sembrano tutti un po' triti, a questo punto della trama di Dark Reign, abbiamo visto praticamente di tutto. La storia di contorno è una ristampa di Moon Knight #1, non una storia particolarmente grande in sé, ma interessante per la possibilità di vedere Bill Sienkiewicz nei giorni in cui stava ancora trovando il suo stile.

Vengeance of the Moon Knight # 2
The Sentry si presenta, e per una volta non vuole trasmettere un messaggio di Norman Osborn. Questa volta, lui vuole solo discutere con Moon Knight i travagli di essere un supereroe pazzo. Con questa apparizione giustificativa della copertina di ospite speciale fuori dai piedi, torniamo alla storia di Moon Knight che continua a resistere alle voci nella sua testa, e cerca di essere un supereroe normale. In realtà è roba piuttosto buona, e mi sto godendo un sacco l'arte di Jerome Opena. Non è un titolo innovativo o altro, ma è ben messo assieme. Piuttosto è un mistero il perché hanno deciso di rilanciare la serie dal numero #1, in quanto di fatto continua le trame della serie precedente - Profile si presenta senza alcuna vera spiegazione, per esempio. (Ma poi, dal mio conto, tra circa un anno potranno sommare tutte le uscite delle sue serie e uscire con Moon Knight # 150, quindi tanto vale che rilancino fin quando possono...)



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