Ultimate Marquez, Intervista a David Marquez

« Older   Newer »
  Share  
The Lawyer
view post Posted on 9/3/2012, 15:47




M-INTERVIEW
ULTIMATE MARQUEZ
Intervista a David Marquez



ultcsmvii9dcut





L’introduzione di Miles Morales - lo Spidey mezzo afroamericano mezzo portoricano che appare attualmente su “Ultimate Comic Spider-Man” - è stata una delle nuove storie più grandi dell’industria del fumetto del 2011, presentando ai lettori Marvel e al mondo qualcosa che non avevano davvero mai visto prima.
Nel numero 9 di aprile di “Ultimate Comic Spider-Man”, Miles Morales verrà mostrato in una luce completamente nuova, con l’aggiunta dell’artista David Marquez al team creativo della testata. Marquez è reduce dalla recente uscita della graphic novel originale “Fantastic Four: Season One”, e si alternerà nelle arc con l’artista iniziale della serie, Sara Pichelli. Ha anche tra i suoi precedenti “Secret Warriors” e “Magdalena” nel suo curriculum artistico, oltre alla graphic novel Archaia, “Syndrome”.

Abbiamo parlato con Marquez per conoscere i suoi pensieri riguardo l’aver illustrato questo titolo così ampiamente pubblicizzato e aver lavorato con lo scrittore Brian Michael Bendis, oltre che per parlare della sua storia personale con la serie originale di “Ultimate Spider-Man”, lanciata nel 2000.

D: David, l’ultima volta che abbiamo parlato è stato alcuni mesi fa, quando stavi lavorando a “Fantastic Four: Season One”. È qualcosa su cui so che hai lavorato per un bel po’ - come ci si sente a vederlo finalmente pubblicato? Sei contento della reazione che il fumetto ha avuto fino ad ora?
David Marquez:
È una sensazione meravigliosa vedere finalmente sugli scaffali di una fumetteria il volume su cui ho speso gran parte dell’ultimo anno. “Fantastic Four: Season One” è stato un affare enorme per me: è stato il mio primo grande progetto alla Marvel, e ho lavorato con personaggi che ho letto fin da bambino. E poi, sono cresciuto un bel po’ come artista disegnando le cento pagine e dispari pagine del fumetto, per cui è bello vedere i tuoi disegni finalmente pubblici, di fronte ai lettori. Non potrei essere più contento della risposta avuta dai nuovi lettori e dai fan di lunga data. Lo devo ai miei collaboratori su “Fantastic Four: Season One” - lo script di Roberto (Aguirre-Sacasa) era divertente e accessibile e il colore di Lee e Joey su GURU-eFx ha davvero portato il disegno a nuovi fantastici livelli. È un fumetto di cui sono immensamente fiero e sono contento piaccia anche ai lettori.

D: Dato che hai lavorato su “Fantastic Four: Season One” per la maggior parte del 2011, sei eccitato all’idea di lavorare su qualcosa di diverso alla Marvel? E, dopo un paio di graphic novel originali, di nuovo su una testata mensile?
DM:
Assolutamente. Naturalmente lasciare “Fantastic Four: Season One” è dolceamaro, ma sono sempre eccitato dalle nuove sfide e opportunità. Ho davvero adorato l’aspetto autonomo del lavorare su una graphic novel come “Fantastic Four: Season One” e sento fortemente che l’industria trarrà giovamento da più fumetti come questo. Detto ciò, davvero non vedo l’ora di poter lavorare su una testata mensile - se non altro perché posso mostrare il mio lavoro in un tempo più vicino al “real time”. Le prime pagine di “Fantastic Four: Season One” sono state disegnate quasi un anno prima che il volume fosse pubblicato, mentre il mio primo numero di “Ultimate Comic Spider-Man” sarà pubblicato appena un paio di mesi dopo che l’ho disegnato. Sarà bello che i lettori possano vedere il mio stile com’è “ora”. Ma detto ciò, non credere che mi sia convertito tutto in una volta.

D: Ci sono alcune sovrapposizioni tra la linea Season One e la linea Ultimate, come minimo a livello di storia, dato che entrambe sono delle specie di sguardi sommari ai personaggi Marvel da diverse prospettive e per un pubblico un po’ diverso da quello della maggior parte delle testate mensili. Artisticamente il tuo approccio è simile?
DM:
Ho per “Ultimate Comic Spider-Man” un approccio simile a “Fantastic Four: Season One”. È una prosecuzione naturale, dato che entrambi sono fumetti supereoistici pesantemente focalizzati sui personaggi, per cui i lettori certamente non si aspetteranno di vedere uno stile drasticamente diverso. Ma colgo l’opportunità di migliorarmi artisticamente. Lavoro con molte più texture e nero sulla pagina, mentre il mio lavoro su “Fantastic Four: Season One” era molto più definito e con linee più pulite. E queste differenze contribuiscono molto a dare il tono del singolo fumetto. “Fantastic Four: Season One” era più leggero e divertente e volevo che ciò trasparisse anche dai disegni. “Ultimate Comic Spider-Man” è molto diverso. Di sicuro non volevo caratterizzarlo come eccessivamente truce o realistico, ma nonostante il personaggio abbia tredici anni, e ci sia una naturale tensione al lato divertente nelle storie di Miles (specialmente quando c’è pure Ganke), c’è comunque un lato oscuro. Credo che ci siano un paio di cose da tenere a mente. Primo, parliamo dell’universo Ultimate, che ha sempre mantenuto un’atmosfera più innovativa del 616. Importanti, riconoscibili personaggi muoiono continuamente, e questo è intimamente legato al modo in cui Miles Morales diventa Spider-Man, tanto per cominciare. Secondo, tutta l’innocenza e l’ingenuità giovanili di Miles si pongono in netto contrasto con la vita in cui è finito. La realtà del diventare un supereroe, per quanto divertente possa apparire, è davvero spaventosa. E io voglio che i lettori provino questa sensazione di correre buttarsi a capofitto verso l'ignoto, senza sapere veramente se ne usciranno tutti bene. E un altro punto di rottura con “Fantastic Four: Season One” è il fatto che sto lavorando con un gruppo di personaggi molto diverso. Diciamocela, molti fumetti di supereroi hanno per lo più un cast di adulti caucasici. “Ultimate Comic Spider-Man” spicca tra gli altri da questo punto di vista. Voglio dire, non solo l’intero cast principale di “Ultimate Comic Spider-Man” è incredibilmente vario, ma poi il fumetto è strapieno di ragazzi! Ho avuto in passato la possibilità di disegnare bambini, teenagers e personaggi con diversa etnia, ma per questo volume è così per tutti i personaggi che disegno. Onestamente credo che gli unici caucasici che ho disegnato finora sono i personaggi addizionali. E lo adoro! E come probabilmente chiunque abbia mai visto i miei lavori in passato può dire, adoro disegnare visi. Mi impegno un sacco per essere sicuro che ogni personaggio abbia un aspetto unico e appaia e si comporti in modi credibili e naturali. Lavorare coi personaggi di “Ultimate Comic Spider-Man” mi permette di esplorare un set di personalità, espressioni, caratteristiche e linguaggio del corpo del tutto nuovo, non potrei essere più contento!

D: Di sicuro “Ultimate Comic Spider-Man” e Miles Morales sono stati la notizia più grande della Marvel del 2011. Come ci si sente ad approdare a questo titolo ed esserne parte?
DM:
È stata una sorpresa decisamente surreale all’inizio. Dopo aver imballato “Fantastic Four: Season One”, stavo parlando alla Marvel sulla possibilità di allineare il mio successivo progetto con loro, quando Mark Paniccia mi ha contattato per lavorare sulla testata. Un paio di ore dopo avevo lo script per il #9 e mi sono messo a lavorarci. Ci sono voluti pochi giorni per definire e improvvisamente mi sono ritrovato a lavorare per un progetto a così alto profilo, soprattutto uno che già leggevo mensilmente, ma tutto il team è stato incredibilmente accogliente e disponibile. Decisamente sento la pressione di dover mantenere il livello di qualità già visto nei fumetti di Brian, Sara e Chris. “Ultimate Comic Spider-Man” è veramente unico nell’industria del fumetto - si pone in contro-tendenza rispetto al fumetto tradizionale in così tanti modi, e non potrei essere più fiero di contribuire a una testata che sembrava improbabile prendesse piede in modo così deciso tra i fumetti tradizionali. Ma c’è riuscito, il che è un riconoscimento alla qualità della storia e ai personaggi, e alla visione di Brian e Sara, alla Marvel, ai rivenditori, e soprattutto ai lettori che hanno dato a questo fumetto una possibilità, tanto per cominciare, e hanno continuato a comprarlo mese dopo mese.


ultcsmvii9aultcsmvii9b




D: Eri un grande fan di Spider-Man prima di lavorarci? (chi non lo è dopotutto?) L’ “Ultimate Comic Spider-Man” di Brian Michael Bendis è stata una run storica - quanto da vicino l’hai seguito negli anni?
DM:
Ahah, sì, tutti amano Spider-Man e di sicuro io non faccio eccezione. Mi sono allontanato dai fumetti nella seconda metà degli anni ’90, comprando solo qualche numero occasionale. Ma intorno al 2000, quando sono partito per il college, sono stato convinto da un amico a fare un tentativo coi fumetti leggeri. Era più o meno il periodo in cui la Marvel stava lanciando la serie Ultimate, e io sono stato totalmente conquistato. Per cui, sì, leggevo “Ultimate Comic Spider-Man” da esterno, anche se un po’ mi sono ri-allontanato dai fumetti a metà del 2000, stavolta perché non potevo più permettermeli, dato che stavo per rinunciare al mio lavoro part-time per dedicarmi full-time al miglioramento del mio disegnare fumetti. La scorsa estate, ancora una volta, mi è tornata la fissa, e come sai era esattamente quando Brian e Sara stavano lanciando la nuova serie “Ultimate Comic Spider-Man”. E proprio come mi era successo nel 2000, mi sono totalmente innamorato del fumetto.

D: “Ultimate Spider-Man” è un titolo che ha una grande eredità artistica da Mark Bagley a Stuart Immonen, a David Lafuente, a Chris Samnee, ma quando si arriva a Miles Morales, Sara Pichelli è davvero l’artista che ha definito il suo aspetto e il suo mondo nel primo numero dell’attuale ciclo. Ovviamente, vorrai fare un fumetto tuo, ma quando il lavoro della Pichelli influenza il tuo?
DM:
Decisamente devo dimostrarmi all’altezza. Come hai detto, sto cercando di onorare l’aspetto e l’atmosfera che Sara ha dato alla testata. Se da una parte abbiamo in qualche modo uno stile simile, non mi piace disegnare come Sara e credo che sarebbe anche un grosso errore provarci - è la migliore in quello che fa. Per cui, a volte prendo in prestito alcuni elementi dal suo lavoro così che i lettori sentano un qualche senso di continuità stilistica, e ovviamente lavoro col suo character design. Ma a parte questo, voglio dare la mia impronta alla testata dopo che la mia run supererà i primi due numeri.


ultcsmvii9cultcsmvii9d




D: Al di là di Miles Morales, senza entrare in zona spoiler, quali altri personaggi illustrerai nella tua arc? I voti sono per Prowler e Scorpione.
DM:
Non posso dire molto, ma sì, decisamente disegnerò tonnellate di Prowler e Scorpione, così come il resto del cast di supporto che abbiamo introdotto finora. Brian e io abbiamo parlato della roba che ci sarà e dirò solo che sono incredibilmente eccitato all’idea di cosa (e chi) dovrò disegnare!

D: Non possiamo parlare di “Ultimate Spider-Man” senza parlare dell’uomo che ha scritto ogni numero della serie, Brian Michael Bendis. Com’è lavorare con lui alla testata?
DM:
Brian sarà ricordato come uno dei pi gentili uomini del fumetto. Ho a lungo ammirato il suo lavoro e questo si unito al fatto che c’è sempre un po’ di apprensione su come si rivelerà la nuova ha relazione lavorativa. Ma dal primo giorno si è fatto in quattro per farmi sentire benvenuto in questo progetto e mi ha incoraggiato ad occuparmi dei numeri su cui lavoro da solo. Tutto considerato, credo che la parola che userei per descrivere questa esperienza è “liberatoria”. Nessuno può mettere in dubbio che Brian sia un maestro nel suo mestiere. La storia è talmente ben costruita… e anche se tale, ho delle fondamenta su cui costruire e da cui iniziare a esplorare nuovi modi di raccontare artisticamente una storia. Non potrei essere più eccitato all’idea di lavorare a questo fumetto e spero che chiunque leggerà si goda ciò che abbiamo in serbo!


ultcsmvii9cv




Fonte: Newsarama.Com
Traduzione: ArYUna


Tags:
[M-INTERVIEW]
 
Top
0 replies since 9/3/2012, 15:47   184 views
  Share